lunedì 3 marzo 2008

Night Falls Over Kortedala.


Era estate, a Goteborg.
Una serata d’agosto, quando il sole non tramonta che alle dieci, e la festa cittadina, in pieno fervore per le vie della cittadella del centro. Il mio albergo si trovava proprio a ridosso della stazione, un piccolo e stretto edificio rettangolare incuneato tra gli alti palazzi della cintura urbana. Per raggiungere la Città Vecchia dovevo attraversare il largo selciato delle Ferrovie e scendere nell’interrato dell’ampio centro commerciale Kortedala.
Risalendo, ecco pararsi davanti a me il parco del Porto Vecchio, pieno di teste bionde che si muovevano seguendo il tempo dettato dal gruppo reggae che si stava esibendo sull’enorme palco. E il cielo.
Rosso.
Spettrale.
“La palla di fuoco del sole inghiotte i profili dei grattacieli in lontananza, ed è macchiata soltanto dalle piccole nuvole nere tutt’intorno“.
Considerazioni innocue.
Mai visto un cielo così.
E la notte scendeva, intanto, sopra il quartiere Kortedala.

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